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Cosa Vedere a Ragusa Ibla

Ragusa Ibla: il Fascino di una Dama Antica

“Ibla è città che recita con due luci… Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno d’una dama antica” (Gesualdo Bufalino, Cere perse).

Ragusa Ibla panorama

Situata nel cuore del Val di Noto, sul versante meridionale dei Monti Iblei ad un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare, sorge la città di Ragusa, capoluogo di provincia con una popolazione di poco più di 70.000 abitanti. Il suo territorio è solcato dal fiume Irminio, un tempo navigabile e connotato da una campagna dalla fisionomia tipicamente riconoscibile per la prevalenza di carrubi e ulivi secolari in campi delimitati da caratteristici muri a secco. Ragusa è stata definita da letterati, artisti ed economisti “ L’isola nell’Isola” per le particolari peculiarità di carattere storico e per gli aspetti socio-economici per i quali costituisce un “unicum” in tutta la Sicilia.

Le Origini: Cenni Storici

Ragusa Ibla cenni storici

Le origini di Ragusa, l’antica Hibla, risalgono al XIV secolo a.C ,quando nel territorio sorsero diversi villaggi siculi. La città risentì dell’influsso greco, ma più volte assediata dai greci, non fu mai conquistata; dal III secolo a. C. passò sotto il controllo dei Romani, durato per cinque secoli.

In epoca alto-medioevale, intorno al 700 d.C., Ragusa passò sotto il dominio dei Bizantini, a cui si deve la costruzione a Ibla di un ampio muro di cinta.

Testimonianze archeologiche di quel periodo sono le Catacombe Paleocristiane di Cava Celone e la Grotta delle Trabacche. La dominazione araba diede poi a Ibla un grandioso impulso nel campo dell’agricoltura, si formarono decine e decine di casali, coltivazione di cotone, coltivazioni irrigue, terrazzamenti.

Dal periodo normanno, tranne per qualche breve interruzione, la città fu per più di cinquecento anni amministrata autonomamente da vari conti, anche all’interno di altre dominazioni come quelle angioine e aragonesi, grazie agli antichi privilegi che nel 1091 il Gran Conte Ruggero concesse al proprio figlio Goffredo, primo conte di Ragusa, che poté amministrarla con un’ampia autonomia.

Durante il periodo svevo la città fu incorporata nel demanio, tuttavia alcuni privilegi furono ristabiliti grazie al re Federico II. Gli angioini, invece, amministrarono la Sicilia e Ragusa in modo pessimo e furono cacciati grazie ai famosi vespri Siciliani, in particolare Giovanni Prefoglio capeggiò la rivolta ragusana che sterminò il presidio francese. In seguito a ciò, sotto gli aragonesi, Ragusa riacquistò l’antica autonomia normanna e fu concessa in Signoria a Pietro Prefoglio, figlio di Giovanni. Nel 1296 la contea di Ragusa si fuse con la contea di Modica che godeva di un’amministrazione autonoma del tutto separata dal governo di Palermo e diventò dunque uno dei più importanti stati feudali italiani e raggiunse il massimo prestigio soprattutto sotto il potente conte Bernardo Cabrera.

Ragusa Superiore e Ragusa Ibla: Monumenti più Importanti

Ragusa Ibla monumenti

In seguito al sisma che distrusse l’intera Sicilia sudorientale nel 1693 Ragusa fu ricostruita con un fisionomia del tutto nuova e di grande suggestione, mostrando due volti di città; Ragusa Superiore e Ragusa Ibla. Le due anime sono, tuttavia, tenute insieme dallo sfarzoso e pomposo tardo-barocco che ne definisce il carattere. Questo linguaggio architettonico riesce a coinvolgere pienamente tutti i sensi dell’osservatore che ne rimane rapito ed estasiato. Il primo senso che viene catturato è la vista che viene ammaliata dalle rotondità sinuose delle figure plastiche, massicce di mascheroni e di putti che connotano le decorazioni dell’architettura, mentre la morbidezza delle forme e la ricchezza dei decori inebria il tatto, coinvolgendo totalmente i sensi dell’osservatore.

  • Ragusa Superiore, che costituisce la parte più moderna della città, è chiamata anche la città dei ponti. Il nome è dovuto alla presenza di tre ponti pittoreschi che, sovrastando una verdeggiante vallata, consentono di attraversare la città da un versante all’altro.
  • Percorrendo, da un capo all’atro Ponte Vecchio o Ponte dei Cappuccini, Ponte Nuovo e Ponte Giovanni XXIII (o Ponte San Vito) ti regalerai certamente la potente emozione di osservare dall’alto la Cava di Santa Domenica, in cui potrai scorgere sentieri solitari, antiche casupole in pietra e ascoltare il rumore di un ruscello nascosto nel verde. Anche in questo quartiere della città puoi ammirare magnifici esempi del tardo-barocco tipico degli edifici del Val di Noto, nonché essi stessi patrimonio Unesco.
  • La Cattedrale di San Giovanni Battista si erge nell’omonima piazza è connotata da un’ ampia facciata, ricca di sculture e intagli e divisa in 5 sezioni da alte colonne. Poco distante si staglia la mole grandiosa del Palazzo Vescovile mentre, percorrendo Corso Italia, si giunge al cospetto di Palazzo Bertini, la cui facciata è caratterizzata dalla presenza di tre suggestivi personaggi, un mendicante,un nobile ed un mercante sotto forma di mascheroni in pietra.
  • Infine degno di nota è Palazzo Zacco, oggi sede del Museo del Tempo Contadino.

Ragusa Ibla, ricostruita sul suo precedente impianto medievale, rappresenta il centro storico della città e contiene la maggior parte dei ben 18 monumenti, dichiarati patrimonio Unesco, di cui gode questa città. Ragusa Ibla, pertanto racchiude in sé un tesoro di straordinaria ricchezza, che incarna la sua massima espressione di bellezza nel Duomo di San Giorgio. Se procedi in direzione dell’antico quartiere ebraico di “Cartellone” salendo le scale che costeggiano alla sinistra la mole del Duomo, ti sembrerà di toccare con un dito la cupola blu della chiesa di Santa Maria dell’Itria ( dal greco Odygitria: “che indica il cammino”). Questa è sostenuta da un tamburo ottagonale, decorato da otto pannelli in terracotta policroma, che raffigurano dei grandi vasi di fiori che ricordano lo stile rococò.
Se percorri l’ampia strada che porta alla chiesa, sarai catturato in un sapiente e strategico gioco di prospettive che ti permetterà di ammirare la cattedrale in tutta la sua magnifica imponenza, amplificata dalla maestosa scalinata che conduce al suo ingresso. Il tessuto urbano di Ragusa Ibla è caratterizzato principalmente da una sorta di dedalo intricato di stradine, scalinate, palazzi che regala alla vista dei punti panoramici e degli scorci davvero unici. In particolare, dalla scalinata di Santa Maria delle Scale e dall’ex distretto militare di Ibla si possono apprezzare dei paesaggi mozzafiato che assumono un fascino particolare specialmente al tramonto.

Degno di nota è il Giardino Ibleo, caratterizzato da una ricca presenza di piante tipiche della zona: qui, dalla suggestiva terrazza che si apre al suo interno, potrai affacciarti sulla bellissima vallata che circonda il centro storico e godere della vista panoramica dei Monti Iblei, facendoti accarezzare dalla brezza del vento che spesso fa da padrone a questa altitudine.
Apprezzare l’immanente bellezza di Ragusa Ibla e godere appagati dei gioielli che offre è perdersi come viandanti senza meta tra il labirinto delle stradine che si inerpicano e si restringono per poi, d’un tratto ridiscendere tortuose, sovrastate da sontuose architetture e sorprendenti decori intagliati nel tufo calcareo.

Nei dintorni di Ragusa

Castello di Donnafugata

Una visita di particolare interesse, nei pressi di Scicli, è quella del Castello di Donnafugata.

 

Per scoprire gli eventi e le manifestazioni culturali che animano Ragusa Ibla, visita la nostra pagina dedicata agli Eventi a Ragusa Ibla. Immergiti nelle tradizioni locali e vivi esperienze uniche!

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